mercoledì 24 novembre 2010
il mio castagnaccio
Oh, e questa è davvero una ricetta mia, finalmente.
L'ho sperimentata per molto perchè la volevo semplice e veloce, ma non volevo che il risultato fosse troppo secco, perciò, ecco il risultato delle mie fatiche(se così si può dire).
_ 400 gr farina di castagne
- 2 cucchiai di zucchero
- 1 cucchiaio di zucchero a velo vanigliato
- 150 gr di ricotta di mucca
- 4 cucchiai di olio di semi
- pinoli
- acqua per impastare meglio se gassata
Che dire sullo svolgimento?
Si impasta tutto insieme tranne i pinoli che spargerete alla fine a pioggia sulla superficie, aggiungendo acqua finchè l'impasto non diventa denso ma non liquido, attenzione!
Io suggerisco di metterlo in una tortiera foderata di carta da forno e di farlo cuocere in forno non ventilato a 180° per circa 40 minuti.
Si dice che il dolce è cotto quando iniziano a comparire delle piccole crepe, ma per sicurezza verificate sempre con uno stizzicadente....non come me che ho verificato aprendo una finestra sul bordo........rovinereste l'effetto.....!
per chi ha voglia di patate al forno
Con questo tempo, le patate sono assolutamente indispensabili...la ricetta è chiaramente di Nigella, ma l'ho rivista un attimo per assicurarmi che si potesse fare non solo in maniera più comoda, ma anche più pratica.
Allora, non metto dosi perchè io ho fatto tutto a occhio e in questo caso penso che sia anche meglio.
Allora vi servirnno:
- Patate
- farina di semola di grano duro
- sale
- (bisogna rassegnarsi) strutto o lardo
Per cominciare tagliate le patate a pezzi grossi.
Per intenderci, io di una patata media faccio 3 pezzi badando che siano circa di grandezza simile, se no cuoceranno diversamente.
Fate scaldare intanto il forno ventilato(sarebbe meglio) a 200°C.
Ora, bisognerebbe scottarle in acqua bollente salata per 5 minuti circa, ma io ho visto che metterle per 4 minuti nel microonde con 2 cucchiai d'acqua è ancora più veloce, tanto devono solo lessare, suvvia...
Appena pronte scolatele in un bel colino capiente a buchi grossi e spargete sopra la farina di semolino cercando di scuotere il colapasta contemporaneamente in modo che si coprano uniformemente.
A quel punto buttatele in una grande padella antiaderente a fuoco vivo per almeno 10 minuti girandole spesso, così la crosta si attaccherà bene.
Nella teglia per il forno mettete lo strutto (abbastanza, non fate i timidi:la panatura ne assorbe la maggior parte) e scaldate nel forno per qualche minuto affinchè si sciolga ben bene.
Fatto questo, rovesciate le patate dalla padella alla teglia(o dalla padella nella brace,che dir si voglia) e dopo aver messo una presa di sale infornate per circa 40 minuti avendo cura di mescolare ogni tanto per spargere bene il grasso.
"Grasso", che splendida parola untuosa che ben si sposa con "patata"..........
lunedì 8 novembre 2010
torta al miele senza miele
Non vi capita mai di avere voglia di qualche cosa di dolce,umido, lievitato, burroso magari da intingere nel tè o da affogare sotto un (seee, magari!) grosso cucchiaio di gelato alla crema??
L'altro giorno a me è successo e meno male che ho trovato la ricetta di questo dolce ebraico in un libro di Nigella...
L'ho leggermente modificata, per farla ci vogliono:
- 500gr farina
- 3 cucchiaini di lievito in polvere
- 200gr di zucchero di canna
- 2 uova
- 250 gr di burro
- 300ml o una bottiglietta intera di sciroppo d'acero
- 300ml latte intero
Sbattere le uova a parte in un ciotolina, mettere gli ingredienti asciutti tutti insieme in una terrina piuttosto capiente e porre un tegame sul fuoco con dentro il burro e lo sciroppo d'acero.
Fate scigliere a fuoco basso finchè non si forma uno sciroppone molto denso e poi mescolate tutti gli ingredienti insieme.
Mettete a cuocere in una tortiera a bordi alti imburrata e infarinata a 180° per circa un'ora-un'ora e un quarto o finchè perforandone il centro con lo stuzzicadente non esce asciutto.
A quel punto, mentre aspettate che raffreddi un poco, mettete sul fuoco un pentolino con:
- 3 cucchiai di zucchero di canna
- 2 di zucchero normale
- 50 gr burro
- 150 gr di sciroppo d'acero
Scaldate, fate bollire per 5 minuti e spegnete il fuoco aggiungendo 125 ml di panna.
Amalgamate bene la salsa e versatela senza ritegno sulla torta facendo bene attenzione a farla entrare bene nei punti increspati della pasta e.......
godetevela davvero!
l'arrosto del trappista
Il nome gliel'ha dato mio marito quando mi ha visto che lo cucinavo.
E' in effetti abbastanza incoraggiante vedere tua moglie che affetta grossi pezzi di carne, cipolle e annaffia tutto di birra....
Allora, la ricetta è facile come tutte quelle che preferisco, ma non rapida.
Occorrono:
- 600gr circa di carne di manzo a dadoni
- 4 carote grosse
- 4 grandi cipolle bianche
- 1 lattina di quelle magnum di birra Guinness
- olio di oliva
- 1 pizzico di macis
- sale e pepe nero q.b.
Molti penseranno:"Ma che cavolo è il macis??" e allora ve l'ho fotografato.
Non è una spezia comune, lo ammetto, ma una volta provata io non ho più potuto far senza in casa perchè per gli arrosti è fantastica.
E' il fiore della noce moscata essiccato e io l'ho trovato (con una facilità che mi ha stupito, devo ammettere)in una delle erboristerie più fornite della città.
Dunque, dopo avere pelato cipolle e carote, tagliatele in 4 a pezzi molto grossi e rosolatele nell'olio separatamente, prima le cipolle poi le carote per circa 5 o 6 minuti.
Mettete da parte e fate lo stesso con la carne finchè non è ben scottata su tutti i lati: a questo punto mettete tutto insieme in un tegame bello capiente(di terracotta sarebbe l'ideale, ma non complichiamoci troppo la vita) e coprite con tutta la birra e aggiungete il sale, il pepe e il pizzico di macis.
A questo punto bisogna pazientare a far bollire piano il tegame parzialmente coperto per circa 3 ore...ma in questi giorni di pioggia o in un pomeriggio dedicato alle faccende potrebbe non essere un problema, no?
Anche perchè il risultato (che raccomando di servire caldo e con moooolto pane) vi ripagherà dell'attesa.
biscotti al triplo cioccolato
E dopo una lunga pausa eccomi tornata a tentarvi con un ricetta facile e chiaramente super-ingrassante....
Io, in preda alla frenesia, mescolo tutti gli ingredienti insieme nel frullatore......
- 100gr di burro sciolto
- 150 gr zucchero di canna
- 1 bustina vanillina
- 1 uovo
- 150 gr farina
- 32 gr cacao amaro in polvere
- 1/2 cucchiaino di lievito
- 200gr pezzetti di cioccolato bianco
E quando si sono raffreddati, consiglio di metterli sotto una pioggerella di glassa al cioccolato fatta colare da un cucchiaio! Tanto è facile, si fa mischiando in una ciotolina:
- 75 gr zucchero a velo
- 2 cucchiai di acqua calda
- 1 cucchiaio di cacao
Il brutto è che io adesso che ho imparato a farla la metto su tutti i biscotti che vedo...............................................................................
venerdì 10 settembre 2010
Super-cookies al cioccolato di un giorno di pioggia
Oggi piove e io cucino!!!!!
E mica delle verdure lesse chiaramente...ma qualcosa che faccia ingrassare 2 kg solo a guardarla.
- 225 gr di burro (chi ben comincia...) sciolto e raffreddato
- 150 gr di zucchero di canna
- 160 gr di zucchero semolato
- 2 uova
- 1 bustina vanillina
- 420 gr farina
- 1 cucchiaino di bicarbonato
- 1 pizzico di sale
- 250 gr di gocce di cioccolato
Consiglio di mescolare tutto e impastare con le mani.
Una brava cuoca vi direbbe di farne un bel salame incellophanato e metterlo in frigo a riposare per mezz'ora....ma io l'ho subito preso e messo a palline sulla teglia per poi schiacciarlo con il palmo della mano per ottenere la forma a disco. Di almeno 1cm di spessore, mi raccomando!
Poi in forno a 180° (ventilato) per 15 minuti precisi, dopodichè sfornate e lasciateli nella teglia per 10 minuti, girati per altri 10 per farli asciugare bene sopra e sotto(prima o poi una gratella per biscotti me la comprerò, giuro)e poi................................................
cenette per bimbi
Dato che a volte è difficile far mangiare con gusto i figli senza dargli sempre le stesse cose, mi son messa a fare questi 2 pasticci....
E poi c'è da dire che avevo anche un pochino di tempo libero...
Allora per gli Hamburger alle verdure ci vogliono:
- 1/2 carota
- 1/2 sedano
- 1 cipollotto
- sale e pepe q.b.
- 1 spolverata di timo fresco o secco
- 1 confezione di macinato misto suino-bovino (300 gr circa)
Dopo aver tagliato le verdurine piccolissime e averle fatte stufare con un po' d'olio per almeno mezz'oretta a fuoco basso impastarle al macinato e ricavarne palline da schiacciare poi sulla piastra calda....semplicissimo,no?
La seconda che ho provato è una frittatina alternativa in cui ho messo le odiate zucchine, eh,eh.....
Tengo a specificare che per me la frittata deve essere cotta in padella col burro, in barba alle diete e alle critiche, perchè il connubio in cottura di olio d'oliva e uovo non mi entusiasma.
- 2 uova
- 1 zucchina
- 3 fette di prosciutto cotto
- 1 cipollotto fresco
- 1 noce di burro
- sale e pepe bianco q.b.
Col mixer si sminuzza il prosciutto e la zucchina (io l'ho grattugiata ma è lo stesso)e si taglia il cipollotto a rondelline con le forbici e si mette tutto a cuocere allegramente in padella col burro, sale e pepe.
Dopo 10 minuti di cottura circa, unire le uova sbattute, mescolare, chiudere il coperchio abbassando la fiamma al minimo e far cuocere per altri 10-15 minuti finchè la superficie non è soda...alchè, nonostante si dica che la frittata non andrebbe girata, io la giro con l'aiuto del coperchio, la ributto in padella, chiudo e spengo la fiamma.
E dopo qualche minuto la azzanno...
E poi c'è da dire che avevo anche un pochino di tempo libero...
Allora per gli Hamburger alle verdure ci vogliono:
- 1/2 carota
- 1/2 sedano
- 1 cipollotto
- sale e pepe q.b.
- 1 spolverata di timo fresco o secco
- 1 confezione di macinato misto suino-bovino (300 gr circa)
Dopo aver tagliato le verdurine piccolissime e averle fatte stufare con un po' d'olio per almeno mezz'oretta a fuoco basso impastarle al macinato e ricavarne palline da schiacciare poi sulla piastra calda....semplicissimo,no?
La seconda che ho provato è una frittatina alternativa in cui ho messo le odiate zucchine, eh,eh.....
Tengo a specificare che per me la frittata deve essere cotta in padella col burro, in barba alle diete e alle critiche, perchè il connubio in cottura di olio d'oliva e uovo non mi entusiasma.
- 2 uova
- 1 zucchina
- 3 fette di prosciutto cotto
- 1 cipollotto fresco
- 1 noce di burro
- sale e pepe bianco q.b.
Col mixer si sminuzza il prosciutto e la zucchina (io l'ho grattugiata ma è lo stesso)e si taglia il cipollotto a rondelline con le forbici e si mette tutto a cuocere allegramente in padella col burro, sale e pepe.
Dopo 10 minuti di cottura circa, unire le uova sbattute, mescolare, chiudere il coperchio abbassando la fiamma al minimo e far cuocere per altri 10-15 minuti finchè la superficie non è soda...alchè, nonostante si dica che la frittata non andrebbe girata, io la giro con l'aiuto del coperchio, la ributto in padella, chiudo e spengo la fiamma.
E dopo qualche minuto la azzanno...
mercoledì 8 settembre 2010
cotolette di maiale dello zio Tom
Oh, questa finalmente posso dire che è una ricetta tutta mia!
Allora, le ho fatte in forno perchè non avevo assoluntamente voglia di friggerle una a una e stare lì a badarle.
Ho usato delle braciole di maiale con dei bei fili di grasso quindi:
- 8 braciole di maiale
- 3 uova sbattute con pepe bianco e sale
- 2 tazze di pan grattato (e qui apro una parentesi consistente: anche se ho scritto pan grattato usate quello che trovate più comodo. Nel mio caso ho frantumato col frullatore dei crackers in modo che l'impanatura risultasse irregolare e croccante)
- 1 cucchiaino di origano secco
- 3 cucchiai di parmigiano grattugiato
- un pizzico di sale
- pepe nero
- una spolverata di aglio in polvere
Prima di impanare le fette di maiale consiglio di asciugarle fra 2 fogli di carta da cucina per far aderire meglio il rivestimento.
Passare le fette prima nell'uovo sbattuto e poi nella superpanatura ottenuta unendo tutti gli ingredienti coprendo perfettamente la carne.
Adagiarle nella teglia del forno rivestita e coprirle bene di olio di oliva prima di metterle a nanna nel forno a 200°per circa 40-50 minuti.
Consiglio di consumarle appena fatte, quando ancora il grasso sfrigola allegro...
biscotti alle arachidi
Questi biscotti sono un vero attentato alla linea e alla forza di volontà!
La ricetta è di Nigella, chiaramente, ma ho apportato un paio di modifiche per riuscire a farli anche senza i suoi ingredienti difficilissimi da reperire.
Ma uno di questi devo dire che è entrato a far parte della mia dispensa a vita, ed è lo zucchero moscovado.
E' fantastico e utilissimo: aggiungerlo dà un immediato gusto di caramello alle ricette, ma senza la fatica di farlo!
Ma torniamo a noi:
- 75 gr di zucchero moscovado
- 100 gr burro
- 3 cucchiai di olio di arachidi
- 1 uovo grande
- 1 bustina di vanillina
- 1 cucchiaino di lievito
- 175 gr farina
- 125 gr di arachidi salate
Mescolate tutti gli ingredienti con il burro sciolto e raffreddato in maniera omogenea e poi distribuirlo a cucchiaiate su una teglia rivestita di carta da forno.
Poi prendete un bicchiere e bagnatene il fondo esterno con dell'olio o burro per poi passarlo nello zucchero moscovado: con questo "timbro" artigianale schiacciate i biscotti uno a uno per appiattirli.
Infornare i biscotti per 8-10 minuti a 190°.
E poi cercate di farveli durare almeno fino al giorno dopo.
Io non ce l'ho fatta....
giovedì 19 agosto 2010
Pollo Jalfrezi (cugino leggero del classico pollo al curry)
Facile, veloce e buonissimo.
Facile perchè ho scoperto che basta fare la pasta di curry che vuoi e il gioco è fatto.
Dato il sapore delicato è adatta anche per i bambini...o per chi rompe le palle che non gli piace il piccante!
Una volta preparata e messa in un contenitore ermetico, dura anche una settimana date le spezie che la compongono.
Per fare questa, occorre semplicemente mettere in un tritatutto:
- 2 spicchi d'aglio pelati
- 2 peperoni verdi piccanti o non a pezzetti
- 1 cucchiaio di concentrato di pomodoro
- 1 cucchiaino di garam masala
- 1 cucchiaino di coriandolo tritato fresco
- 1 pezzetto di zenzero fresco(io avevo solo quello in polvere e ho usato quello)
- 1 cucchiaio di mandorle( io le ho messe a lamelle, non intere)
- 3 cucchiai di farina di cocco
- 2 cucchiai di olio di semi
- 1 cucchiaino di sale
- 1 cucchiaino di pepe di cayenna
Fatta la pasta, può, e sarebbe meglio, farla riposare un pochino nel frigo coperta.
Poi si fa il resto, che è davvero veloce, con:
- 2 cosce di pollo disossate(si può usare anche il petto, ma così è più tenero)
- 2 cipollotti freschi
- olio di oliva
- 1 lattina di latte di cocco
- 1 tazza di piselli surgelati
- 1 tazza di fagiolini freschi o surgelati
- 1 tazza di brodo di pollo o di dado di carne
In una larga padella a bordi alti, fate scaldare l'olio con i due cipollotti tagliati a rondelle con le forbici.
Buttare il pollo a pezzetti e, mescolando, fate rosolare giusto 3 minuti per poi aggiungere la pasta di curry.
Fate insaporire il tutto per circa 5 minuti aiutandovi anche con una tazza di brodo di pollo.
A questo punto versare tutto il latte di cocco insieme ai piselli e ai fagiolini surgelati (o freschi), chiudere parzialmente col coperchio e lasciare bollire allegramente per circa la mezz'ora o venti minuti che servono per fare il riso.
Io ho usato
-2 tazze di riso basmati in una pentola a cui ho unito
- 5 tazze di acqua(cioè il doppio più un pò)
- una grattatina di coriandolo
- un pizzico di sale grosso
- un pizzico di pepe bianco
- una noce di burro
e ho fatto bollire per 10 minuti a pentola coperta, mescolando ogni tanto per separare il riso.
Quando i fagiolini e i piselli del curry sono appena teneri(cioè infilzabili con una forchetta) il curry di pollo è pronto.
Ci voleva anche il chapati per accompagnare il tutto, magari al formaggio....bè, sarà per la prossima volta....
Etichette:
piatti unici,
secondi
mercoledì 18 agosto 2010
donuts! (real version)
E adesso facciamo le cose serie.
- 1 tazza (da tè) di latte intero
- 1 tazza scarsa di farina di semola
- 1/2 tazza di burro sciolto
Scaldare in un pentolino latte e burro per 5 minuti.
Togliere dal fuoco e con una frusta, sciogliere bene la farina di semola al suo interno e poi lasciar riposare un quarto d'ora circa.
In un altro recipiente mettere:
- 2 cucchiaini di lievito in polvere( io uso quello per piadina)
- 4 tazze di farina tipo 00
- 1 tazza di zucchero semolato
- 1 cucchiaino di vanillina
- 1 cucchiaino di sale
- 3 uova
- 1 bottiglia di olio di arachidi (per friggere)
- 200 gr circa di zucchero a velo vanigliato o meno
- colorante per alimenti in polvere
- codette colorate
Impastare il tutto insieme al composto di semola e latte riducendolo a una palla elastica come un impasto per biscotti, ma più "colloso".
Stenderlo col mattarello fino ad ottenere uno spessore di almeno 1 cm e poi aguzzate l'ingegno per riuscire a trovare il giusto stampo per formare le ciambelline.
Io ho usato un largo bicchiere e un misurino abbandonato per fare il piccolo foro al centro.
Scaldate almeno un mezza bottiglia di olio in un pentolino dai bordi alti (la temperatura è giusta appena fa fare le bolle ai rebbi di una forchetta) e iniziate a friggere le ciambelle fino a dorarle da ambo le parti.
Atrtenzione solo a non dorarle troppo altrimenti diventeranno troppo croccanti, mentre noi le vogliamo soffici soffici.
Io una parte le ho lasciate con lo zucchero a velo, ma vi avverto che glassarle è meglio perchè l'impasto non è molto dolce quindi, o aumentate lo zucchero di mezza tazza e non le ricoprite, o lasciate tutto così....e vi assicuro che la glassatura è la parte più divertente.
In una tazza ampia, mettete 3-4 cucchiai di zucchero a velo, 1 bustina di vanillina e poche gocce di succo di limone.
Poi, piano piano, aggiungete un cucchiaio di acqua tiepida o 2 mescolando velocemente per formare una glassa collosa ma non troppo a cui potrete addizionare una micro parte di polvere colorante( occhio che ne basta un milligammo, se no il colore diventa carichissimo!).
Ora potete immergere la parte superiore delle ciambelline dentro la glassa e appena le posate, riempitele di codette.
Fate in fretta perchè la glassa si secca presto.
Io le ho fatte rosa proprio come quelle dei Simpson, ma penso che anche gialle sarebbero invitanti.......
lunedì 9 agosto 2010
donuts! (vers.light..)
E qui ci sarebbe da aprire una lunga parentesi sull'argomento, perchè le ricette per farli sono molte: alcune prevedono la cottura al forno, altre la frittura in olio.
Dato che a me piace mangiare molto, ho preferito provare una delle ricette più "leggere" che ho trovato(per mangiarne di più!) e con la glassa al cioccolato anzichè riempirle di colori strani o pallini di zucchero colorati.
Ho usato:
- 1 uovo
- 1 tazza di zucchero semolato
NB: usate sempre la stessa tazza che avete in casa, tipo una da cappuccino!
- 2 bustine di vanillina o una di "orocrema" (una cosa vecchissima!!)o 2 cucchiaini di estratto di vaniglia liquido
- 2 cucchiaini di lievito in polvere (o una bustina di quello vanigliato)
- una tazza scarsa di latte intero (ma se volete fare una porcata si può sostituire con la panna)
Mescolare il tutto con la frusta fino ad ottenere una cremina leggermente "montata" e non del tutto liquida, poi aggiungere
- 150 gr burro sciolto in un pentolino e raffreddato
- 4 tazze di farina
E amalgamare bene per avere una pasta abbastanza densa e "collosa".
Coprire il recipiente col cellophane e mettere in frigo per mezz'oretta.
Nel frattempo potete accendere il forno a 180 gradi (non ventilato) e mettere in un recipiente per il bagnomaria:
- una stecca di cioccolata fondente a pezzetti
- mezza tazza di zucchero a velo
- una noce di burro
e fare fondere bene la glassa che deve rimanere liquida e tiepida per il gran finale.
Nel riprendere l'impasto dal frigo, aggiungete abbastanza farina per fare sì che non si incolli alle mani o al piano di lavoro(io uso un semplice foglio grande di carta da forno)e stendetelo in uno strato alto 1 cm almeno.
Poi con un bicchiere o con quello che avete, ritagliate dei cerchi ampi e con uno stampino più piccolo fategli il buco al centro per ottenere una forma a ciambellina. Ma attenzione a non fare troppo piccolo il buco al centro, altrimenti in cottura si azzera(come è successo a me...).
In forno diventano perfetti in 20 minuti poi fateli raffreddare o intiepidire e procedete alla glassatura.
Io gliel'ho versata sopra in preda a una golosità all'ultimo stadio, ma il risultato più elegante si ottiene prendendo in mano la ciambellina e immergendola capovolgendola direttamente nel tegame di glassa liquida.
Per farle "alla Homer" basta preparare la glassa bianca solo con lo zucchero e scioglierci dentro i coloranti in polvere per alimenti o comprare la glassa già pronta della "pane degli angeli"!!!!!
Se poi prima si glassano poi si passano su un piattino pieno di codette colorate o di cioccolato..............................................
sabato 3 luglio 2010
insalata di pollo
E se volevate qualcosa di estivo, questo fa per voi.
Io adoro l'insalata di pollo e ce ne sono davvero molte varianti anche perchè si può fare con quello che uno vuole.
Io, tanto per cambiare, avevo fretta, e quindi ho fatto con quello che avevo in frigo al momento.
So che si poteva fare più ricca, ma con questo caldo e considerato che la mangio sempre condita con una valanga di maionese...
Ci ho messo:
- il petto di un pollo allo spiedo avanzato tagliato a dadini
- 2 zucchine chiare
- 1 peperone rosso
- 2 tazze da tè di piselli surgelati
- 3 cucchiai di olio d'oliva
- sale e pepe q.b.
- 1 cucchiaio di erba cipollina fresca o secca
Essendo mia abitudine non mangiare mai il petto del pollo allo spiedo perchè è asciutto e stopposo, faccio spesso in questa maniera: taglio tutte le verdure che ho nel frigo a dadini piccoli e le faccio soffriggere a fuoco vivace nell'olio e un cucchiaio o 2 di acqua (compresi i piselli surgelati) per circa 10-15 minuti.
A me piacciono le verdure croccanti e non cotte a puntino anche perchè mi piace l'effetto "insalata russa" che danno quando le inondo di maionese...........
Una volta cotte, si uniscono ai dadini di pollo e si saltano per 1 minuto.
L'insalata si conserva e si gusta fredda per 3 giorni in frigo.
mercoledì 30 giugno 2010
una zuppetta di pesce semplice
Così si inizia una buona giornata.
Dopo aver fatto la spesuccia di pesce fresco sono tornata a casa a fare la perfetta casalinga.
Io cucino poco il pesce perchè non mi piace da pulire ( e non so fare) e l'odore che lascia in cucina mi disgusta.
Così mi faccio pulire i tranci dal pescivendolo e butto tutto in pentola!!
Ecco perchè faccio le zuppe, devo solo buttarlo dentro, praticamente.
Questa è semplice perchè non ha nè spine nè gusci, quindi anche per i bimbi è l'ideale.
Io, per 2 persone e mezza, l'ho fatta con:
- 1 trancio di coda di rospo tagliato in 4
- 3 etti di gamberi
- 2 fettone di spada tagliate in quattro
- 250gr di seppioline intere
- 1 peperone giallo
- 1 peperone verde
- 3 piccole patate
- 8 pomodorini ciliegia
- 1 piccola bottiglia di sugo pronto di pomodoro
- 2 spicchi d'aglio
- un bel mazzo di erba cipollina fresca
- 1/2 bicchiere di vermouth (martini dry)
- 5 cucchiai di olio di oliva extravergine
- 1 cucchiaino di paprika dolce
- sale e pepe bianco q.b.
Allora, il pesce va solo sciacquato e mentre si fa sfrigolare l'olio con gli spicchi d'aglio, si tagliano le patate a cubetti di 2 cm circa e si buttano subito.
Da sole hanno bisogno di andare a fuoco vivace per 10 minuti circa, poi si buttano i seppiolini, che devono cuocere anche quelli per una decina di minuti.
Poi si può buttare tutto il resto del pesce, la paprika, il sale e il pepe, i pomodorini e i peperoni tagliati a dadini: appena prende a soffriggere, aggiungere il mezzo bicchiere di vermouth e farlo asciugare per circa 5 minuti.
Appena ristretto quest'ultimo aggiungere la salsa di pomodoro e l'erba cipollina tagliata piccola con le forbici,.
Aquesto punto si lascia bollire il tutto per un quarto d'ora al massimo, e attenzione a scuotere il tegame e non mescolare per non rompere i pezzi di spada e la coda di rospo.
Dato che a me non piace sprecare nulla, è mia abitudine servire la zuppa con una bella ciotola di riso lungo bollito (per questa penso sia meglio il riso Uncle Ben's) solo con un pò di sale e condito con un filo d'olio d'oliva.
Servirà per fare la scarpetta al posto del pane............
Etichette:
piatti unici,
secondi
una crostata senza mattarello
Come piace la crostata ai miei familiari....a me no,perchè odio le marmellate in generale, ma la soddisfazione di farne una bella è comunque tanta.
Peccato che nel momento in cui mi accingevo a farla, "qualcuno" mi ha fregato il matterello da sotto il naso per giocarci e allora mi sono detta:"faccio anche senza!".
In effetti, dato che la pastafrolla è molto malleabile, è una cosa fattibile e , anzi, d'obbligo in caso di altri tipi di ripieni.
L'unico inconveniente è l'estetica delle righe di frolla nella parte superiore....come potete vedere!
in ogni caso,gli ingredienti per la pasta frolla sono:
- 400gr farina
- 200gr burro
- 200gr zucchero (meglio se a velo e vanigliato)
- 2 uova (di cui 1 uovo intero e 1 tuorlo!)
- la scorza di un pò meno di mezzo limone grattugiata
Per impastare tutti gli ingredienti serve che il burro sia in cubetti a temperatura ambiente, ma io mi sono sempre trovata bene anche se il burro era sciolto in un pentolino perchè sono sempre di fretta!
L'unica cosa importante è che sia freddo se no può "cuocere" le uova nell'impasto!!
Una volta impastata è molto comodo farne una palla e metterla in frigo avvolta nel cellophane per una mezz'oretta così si lavora più facilmente col mattarello (chi ce l'ha).
In genere 3/4 della pasta servono per il fondo con cui rivestire la tortiera (imburrata e infarinata, mi raccomando) e il rimanente serve per le strisce di pasta della parte superiore.
Io per il ripieno uso un vasetto intero di marmellata, ma ho avuro buoni risultati anche con 400gr di ricotta dolcificata con 2 cucchiai di zucchero a velo e 1 bustina di vanillina....
Una volta nel forno a 180° si cuoce in una quarantina di minuti (almeno per il mio forno che è ventilato, attenzione), e comunque basta ossservare la doratura del bordo e delle strisce.
Un altro consiglio è riempirla con un vasetto di marmellata di fichi e gherigli di noce sbriciolati insieme a qualche scaglia di cioccolato fondente....ebbene sì, così la mangio anche io!
venerdì 11 giugno 2010
forever muesli...
Meglio tardi che mai, come diceva un vecchio adagio, e infatti torno alla carica con una ricettina che dedico a una mia amica che ha un problema.
Sua figlia mangia troppi cereali e non riesce a farle mangiare molto altro.
So che potrebbe sembrare che io stia gettando benzina sul fuoco, ma adoro i cereali e ritengo che ci sia un modo per renderli più buoni e soprattutto più nutritivi.
Per farla ho utilizzato:
- 200 gr di corn flakes ( ma andrebbe meglio coi fiocchi d'avena che non avevo a disposizione!)
- 150 gr di frutta secca (noci brasiliane, noci, mandorle e pinoli)
- 50 gr di semini vari (semi zucca e sesamo)
- 50 gr di farina di cocco
- 5 cucchiai di sciroppo d'acero
- 2 cucchiai di miele liquido
- 5 cucchiai di olio di semi
- mezzo cucchiaino di zenzero in polvere
I veri patiti del muesli tradizionale possono aggiungere a fine cottura anche 150 gr di frutta disidratata, ma io odio le uvette che mi si attaccano ai denti, e quindi non l'ho fatto.
Facoltativi sono anche ingredienti come cacao in polvere zuccherato, zenzero o cannella...
Si mischia semplicemente tutto insieme in una bella ciotolona amalgamando alla perfezione e si mette a cuocere nel forno a 180° ( anche meno se è elettrico e ventilato) avendo cura di livellare bene nella pirofila foderata di carta da forno il tutto.
Ogni 5 minuti di cottura bisogna andare a girare bene il tutto per far sì che si tosti uniformemente e non solo nella parte superiore e badate che assuma un colore dorato, non marrone scuro.
Dopo circa una mezz'oretta, il risultato è non solo delizioso, ma vi invito caldamente a spargerlo su una ciotola di gelato alla crema......
mercoledì 26 maggio 2010
Consolazioni
La mia assiduità non è granchè, lo ammetto, ma ho una buona scusa.
La cosa più fuori luogo che potrei dire a questo punto, in questo blog...quale potrebbe essere??
Ma è chiaro:SONO A DIETA!
Ebbene sì, dopo mesi di tira e molla, il famoso nutrizionista sanmarinese mi ha beccata.
Banditi per 40 giorni tutti i carboidrati e i latticini, per non parlare di cioccolata, patate o frutta secca...e i legumi? Neanche in foto.
E adesso, inutile dire che ciò avrà delle grosse ripercussioni sul mio operato culinario.
Ma non pensate neanche per un attimo che questo mi faccia desistere dal cucinare: quando il gioco si fa duro............................!!
Per quanto riguarda la prima ricetta dico subito che non ho la foto perchè mi sono dimenticata di farla, ed è un peccato perchè avrebbe fatto figura.
Chiaramente a me non è consentita, ma dopotutto ho anche una famiglia da sfamare.
PUREA DI PISELLI: una vera e facile leccornia.
- 3 tazze di piselli surgelati
- 1 spicchio di aglio
- 1/2 bicchiere di panna fresca (o non)
- 3 cucchiai di grana grattugiato
- noce moscata q.b.
- 1 cucchiaio d'olio
Stra-veloce: fare bollire i piselli in acqua salata e con lo spicchio d'aglio intero immerso per 10 minuti circa o finchè non diventano belli rugosi, poi scolarli, togliere l'aglio e metterli insieme a tutto il resto nel frullatore alla massima velocità!
Il risultato è più gustoso del purè di patate, e anche se nella mia dieta non è consentito, in compenso lo è quello che ho fatto per accompagnarlo.
Uno dei miei piatti preferiti: Il POLLO CON I FUNGHI.
- 500-600 gr di bocconcini di pollo, o straccetti, ma sempre derivati dalla coscia
- 2 scatole di funghi in scatola LOGRO (lo so, lo so)
- 2 spicchi d'aglio
- sale,pepe bianco, olio e prezzemolo q.b.
- 1/2 bicchiere di brodo di pollo (anche di dado)
- 1 vaschetta di pancetta a dadini
Bè, questa è ancora più veloce della prima: basta mettere tutto insieme in padella o in un sacchetto da freezer per almeno un'oretta per fare insaporire il tutto (ricordatevi di fare gli spicchi d'aglio a metà) e poi cuocere a fuoco vivace in padella con il brodo.
In un quarto d'ora circa si è a tavola.
Ed ecco rispettata la regola degli zero carboidrati per me....lo sapevo che ce l'avrei fatta...in un modo o nell'altro tutte le strade arrivano al mio stomaco....
giovedì 20 maggio 2010
only for breakfast
Una sana e perfetta colazione inizia solo con questi bei biscottoni!!!!
Rigorosamente con ingredienti biologici,eh?
Se no sono salutari solo fino a un certo punto...
Allora, da fare sono davvero facili:
- 130gr di fiocchi d'avena
- 100 gr burro
Da scaldare insieme in un pentolino e fare tostare qualche minuto a fiamma media.
- 120gr farina
-100gr zucchero
-una bustina di lievito vanigliato
- 2 cucchiai di miele
Da frullare o amalgare bene e unire ai primi ....Visto? Più semplice di così...
Distribuire a cucchiai su un foglio di carta da forno un pò distanti e far cuocere a 190° in forno ventilato per 10-15 minuti.
Piccolo consiglio: appena li fate uscire dal forno, ricordate di farli raffreddare un pochino e poi girarli per farli raffreddare anche sotto.
L'ideale sarebbe avere l'apposita gratella di cui anche io sono sprovvista...chissà se qualcuno me la regalerà mai....................................................................................
venerdì 14 maggio 2010
pizzette di compleanno
Questa è più che altro una precisazione su quanto già detto per la pizza.
Stamattina mi sono messa a far pizzette da offrire ai colleghi in occasione del mio (sob!) compleanno.
Io adoro farle, specie da quando sono "quasi" riuscita ad imitare quelle del mitico Bombolo (uno strano ceffo che aveva brutta fama, ma faceva delle pizzette della madonna).
Il fatto è che a me piacciono, al contrario della pizza al piatto, soffici e spesse.
Questo discorso vale anche per la mia amica che mi aveva chiesto come fare per far venire la pizza alta e morbida.
All'inizio era un bel problema farle venire così: innanzitutto il forno ventilato è sconsigliato, anche se molti dicono il contrario, perchè le faceva venire troppo croccanti (oddio, forse è il MIO forno ventilato che è farlocco!).
Dopo molti tentativi in cui mio marito ha mangiato pizzette per 2 giorni, ho trovato che farle cuocere col forno tradizionale e nel ripiano più basso (dato che il mio ha la resistenza in alto) era la cosa migliore.
Poi serve usare diversi accorgimenti: prima di tutto ho aggiunto un pò più di lievito, cioè circa un cubetto per 700gr di farina invece che per 1kg,e ho aumentato anche l'olio di oliva e il latte nell'impasto a scapito dell'acqua.
Un cucchiaino e mezzo di sale, e ho fatto lievitare per 2 ore.
Quando è stato il momento di stenderlo, non ho fatto altro che staccare diverse palline senza impastarle per non uccidere la lievitazione.
Sistemando i dischetti sulla carta da forno spianandoli picchiettandoli con le dita e non col mattarello, ho fatto in modo da fare prima tutte le formine, così, nel rimanere lì, l'impasto ha continuato a lievitare un pochino.
Ho fatto attenzione a lasciarlo molle e appiccicaticcio, così, anche se si attaccava alle dita e dovevo usare un pò di farina nelle operazioni, mi sono assicurata un pò di sofficità in più.
Al momento del condimento poi non bisogna farsi prendere dall'avarizia: la passata di pomodoro deve formare uno strato compatto e senza buchi perchè durante la cottura, la pasta si tira via parte del liquidi e a me piace che rimangano umide e morbide, non secche.
Poi qualche cubetto di mozzarella (in panetto, non quella tonda immersa nel liquido, perchè fa troppa acqua in cottura) tipo la santa lucia che per me è la migliore, una spruzzatina di origano secco e un goccio di olio di oliva.
E tutto nel forno a 250° finchè la mozzarella non inizia a fare le macchie brune.
Io le adoro fatte così, solo che devo dire che con queste quantità ne sono venute poche per i miei gusti, la prossima volta ne faccio il doppio............................................!!
Stamattina mi sono messa a far pizzette da offrire ai colleghi in occasione del mio (sob!) compleanno.
Io adoro farle, specie da quando sono "quasi" riuscita ad imitare quelle del mitico Bombolo (uno strano ceffo che aveva brutta fama, ma faceva delle pizzette della madonna).
Il fatto è che a me piacciono, al contrario della pizza al piatto, soffici e spesse.
Questo discorso vale anche per la mia amica che mi aveva chiesto come fare per far venire la pizza alta e morbida.
All'inizio era un bel problema farle venire così: innanzitutto il forno ventilato è sconsigliato, anche se molti dicono il contrario, perchè le faceva venire troppo croccanti (oddio, forse è il MIO forno ventilato che è farlocco!).
Dopo molti tentativi in cui mio marito ha mangiato pizzette per 2 giorni, ho trovato che farle cuocere col forno tradizionale e nel ripiano più basso (dato che il mio ha la resistenza in alto) era la cosa migliore.
Poi serve usare diversi accorgimenti: prima di tutto ho aggiunto un pò più di lievito, cioè circa un cubetto per 700gr di farina invece che per 1kg,e ho aumentato anche l'olio di oliva e il latte nell'impasto a scapito dell'acqua.
Un cucchiaino e mezzo di sale, e ho fatto lievitare per 2 ore.
Quando è stato il momento di stenderlo, non ho fatto altro che staccare diverse palline senza impastarle per non uccidere la lievitazione.
Sistemando i dischetti sulla carta da forno spianandoli picchiettandoli con le dita e non col mattarello, ho fatto in modo da fare prima tutte le formine, così, nel rimanere lì, l'impasto ha continuato a lievitare un pochino.
Ho fatto attenzione a lasciarlo molle e appiccicaticcio, così, anche se si attaccava alle dita e dovevo usare un pò di farina nelle operazioni, mi sono assicurata un pò di sofficità in più.
Al momento del condimento poi non bisogna farsi prendere dall'avarizia: la passata di pomodoro deve formare uno strato compatto e senza buchi perchè durante la cottura, la pasta si tira via parte del liquidi e a me piace che rimangano umide e morbide, non secche.
Poi qualche cubetto di mozzarella (in panetto, non quella tonda immersa nel liquido, perchè fa troppa acqua in cottura) tipo la santa lucia che per me è la migliore, una spruzzatina di origano secco e un goccio di olio di oliva.
E tutto nel forno a 250° finchè la mozzarella non inizia a fare le macchie brune.
Io le adoro fatte così, solo che devo dire che con queste quantità ne sono venute poche per i miei gusti, la prossima volta ne faccio il doppio............................................!!
mercoledì 12 maggio 2010
solo per veri amanti delle banane
Questa ricetta è davvero facilissima e allo stesso tempo dà anche la soddisfazione di fare una torta che di certo colpisce l'occhio.
Il nome originale sarebbe Tarte Tatin alle banane e consiste in una torta rovesciata, grossomodo, ma con la semplificazione ulteriore di usare la pasta sfoglia.
Si può fare anche con meleo pere, ma nella sua versione originale che ho trovato in un libro di Jamie Oliver era alla banana .
Ho imparato per esperienza che bisogna partire dall'originale prima di fare della varianti!
Prendete uno stampo per torta rotondo e mettetelo sul fuoco.
Io avevo paura di farlo, ma poi ho pensato che se andava nel forno una fiammetta l'avrebbe sopportata di certo e così è stato.
-50 gr circa di burro
- 4 banane tagliate nel senso della lunghezza
- 3 cucchiai di zucchero
- un disco di pasta sfoglia pronta
Nello stampo sul fuoco si mette il burro e lo zucchero e mescolando poco si ottiene una specie di caramello (i veri golosi come me hanno aggiunto anche una bustina di vanillina....ma forse era troppo, vedete voi).
Appena diventa di color marrone si toglie dal fuoco e si inizia a metterci sopra le banane.
Attenzione a metterle giù dalla parte tonda e belle fitte....
A questo punto si copre il tutto con il disco di sfoglia e io suggerisco anche i "rimboccarlo" bene nei bordi, come la copertina di un bambino in modo che il liquido sotto non scappi.
Bucherellarlo leggermente con la forchetta e mettere in forno ventilato a 180° per circa mezz'ora.
Quando sarà cotta, e si vedrà chiaramente dal colore della sfoglia, affronterete l'unico passaggio difficile di questa ricetta: girarla senza ustionarvi.
Non lo dico per vantarmi, ma io sono riuscita al primo colpo.
E non perchè sono un fenomeno (anzi), ma perchè avevo scelto un piatto delle stesse dimensioni del fondo della torta per girarla.
Si mette sopra, con l'altra mano guantata si prende da sotto e poi si deve rovesciare con un gesto deciso e rapidissimo.
Se avete paura mettete uno straccio attorno al recipiente, perchè dove il caramello caldo si attacca fa una bella ceretta (come in Caramel, il film libanese!).
Ovviamente fa un bel successo tiepida, ma la prossima volta credo che la sperimenterò con le mele.........................o le prugne............................o le pesche................................
martedì 11 maggio 2010
pizza...
Un'amica mi ha chiesto la ricetta della pizza perchè a lei non viene bene.
Come la capisco!
Anche a me all'inizio veniva sempre uno schifo:troppo molle, troppo secca, troppo cruda, troppo insipida, troppo dura...Mi ci sono voluti 3 anni di tentativi per capire cosa sbagliavo.
Che in realtà di cose ne sbagliavo 2: la temperatura del forno e come aggiungevo il lievito all'impasto.Non bisogna sciogliere il lievito di birra nell'acqua, lo ammazzi! O forse c'è chi ci riesce, ma per me non è così.
Io da quando faccio così, non la sbaglio mai neanche col lievito secco.
- 1 kg di farina 0
- 1/2 bicchere di olio- 1 cucchiaino e 1/2 di sale- 1 cubetto di lievito di birra e 1/2
- 1/2 bicchere di latte intero- acqua minerale quanto basta per impastare, se è gassata è meglio
Il lievito, va sbriciolato con le mani sopra la montagna di ingredienti e bisogna fare attenzione a far venire una bella palla morbida e che non si attacchi troppo alle mani, perchè se si attacca molto c'è troppa acqua e se non si attacca, c'è troppa farina.
E poi lavorarla bene per almeno 15 minuti.
Io trovo comodo fare già le palline e metterle a lievitare essendo abituata a fare le pizze individuali.Ma l'importante è che dopo 2 ore circa di lievitazione non si vada a re-impastare la palla prima di stenderla, ma prenderla e stenderla direttamente (meglio con le mani che col mattarello, ma alla fine come è più comodo).
Se poi la pizza la si vuole alta e soffice, dopo averla stesa nella teglia, suggerisco di coprirla con un canovaccio umido e di lasciarla lì un'altra oretta a riprendere a lievitare prima di condirla e infornarla.
Poi sulla pizza ci sono 1000 scuole di pensiero, ma io trovo che bisogna sempre misurarsi coi propri gusti e soprattutto col proprio forno!
Sempre il forno al massimo (250°) e meglio se è ventilato.
-
Come la capisco!
Anche a me all'inizio veniva sempre uno schifo:troppo molle, troppo secca, troppo cruda, troppo insipida, troppo dura...Mi ci sono voluti 3 anni di tentativi per capire cosa sbagliavo.
Che in realtà di cose ne sbagliavo 2: la temperatura del forno e come aggiungevo il lievito all'impasto.Non bisogna sciogliere il lievito di birra nell'acqua, lo ammazzi! O forse c'è chi ci riesce, ma per me non è così.
Io da quando faccio così, non la sbaglio mai neanche col lievito secco.
- 1 kg di farina 0
- 1/2 bicchere di olio- 1 cucchiaino e 1/2 di sale- 1 cubetto di lievito di birra e 1/2
- 1/2 bicchere di latte intero- acqua minerale quanto basta per impastare, se è gassata è meglio
Il lievito, va sbriciolato con le mani sopra la montagna di ingredienti e bisogna fare attenzione a far venire una bella palla morbida e che non si attacchi troppo alle mani, perchè se si attacca molto c'è troppa acqua e se non si attacca, c'è troppa farina.
E poi lavorarla bene per almeno 15 minuti.
Io trovo comodo fare già le palline e metterle a lievitare essendo abituata a fare le pizze individuali.Ma l'importante è che dopo 2 ore circa di lievitazione non si vada a re-impastare la palla prima di stenderla, ma prenderla e stenderla direttamente (meglio con le mani che col mattarello, ma alla fine come è più comodo).
Se poi la pizza la si vuole alta e soffice, dopo averla stesa nella teglia, suggerisco di coprirla con un canovaccio umido e di lasciarla lì un'altra oretta a riprendere a lievitare prima di condirla e infornarla.
Poi sulla pizza ci sono 1000 scuole di pensiero, ma io trovo che bisogna sempre misurarsi coi propri gusti e soprattutto col proprio forno!
Sempre il forno al massimo (250°) e meglio se è ventilato.
-
frittura!
Allore rieccomi qui: la ricetta che ho appena provato è facile, ma per motivi di odori, non ho mai voluto provare.
Sono le Costolette d'agnello fritte.
Per anni mio marito mi ha stressato dicendo che nessuno gliele faceva, che era dai tempi di sua nonna che non le mangiava, che nessuno frigge nella mia famiglia e poco nella sua, e allora...
Ho chiesto consiglio alla mia infallibile nonna, naturalmente, e il risultato è stato che mi ha detto che un metodo per non fare puzza c'è. Ed è quello di friggere in immersione, cioè in 3 dita di olio abbondanti, in modo che la cosa da friggere sia immersa nell'olio e non appena lambita...
Io non è che mi fidassi poi molto...così (come tutti quelli che hanno sala e cucina insieme) ho iniziato a disperarmi e oltre alle costolette, ho comprato una bomboletta di Oust formato famiglia.
Ho eclissato l'attaccapanni, messo un telo sul divano, acceso la cappa al massimo e.......indovinate.
Non c'era il minimo odore di fritto!!!! Quindi il fritto è stato finalmente sdoganato!!! Posso farlo!!!
Insomma, per riepilogare bene la ricetta, che è un misto fra quella che avevo letto su un libro e quello che mi dice mia nonna:
-10 costolette con l'osso
- 2 uova intere meglio se biologiche (questo non so perchè ma dicono tutti così i grandi cuochi)
- due pugni di pan grattato
- 3 cucchiai di farina 0
- olio di oliva (meglio se non extravergine, ma normale)
- un cucchiaio di grana o parmigiano grattugiato abbondante
- sale e pepe q.b.
Io mi ero preparata 4 piatti davanti: uno per la farina, uno con le uova sbattute con la forchetta salate e pepate, uno col pangrattato e uno foderato di carta assorbente.
Intanto che l'olio arrivava alla giusta temperatura sbattete le uova e mettete il formaggio grattugiato insieme al pangrattato.
Tenete presente che io non ho salato la carne, quindi l'unico sale arriva dal condimento dell'uovo e dal pangrattato col parmigiano.
Poi, quando l'olio fa sfrigolare i rebbi della forchetta può iniziare il divertimento: si prende la costoletta, si passa prima nella farina, poi nell'uovo e poi nel pangrattato e poi si tuffa nell'olio bollente! Che goduria.....
La cosa importante è che l'olio sia davvero bollente se no invece di cuocerla, la costoletta si imbeve e basta.
La cottura si vede dalla doratura della panatura.
La cena è stata un successo, visto che mio marito ha mangiato tutto quello che avevo cucinato fino all'ultima briciola.
E tu? Vi chiederete...
Bè.....se c'è una cosa che davvero non mi piace è proprio l'agnello.............
Sono le Costolette d'agnello fritte.
Per anni mio marito mi ha stressato dicendo che nessuno gliele faceva, che era dai tempi di sua nonna che non le mangiava, che nessuno frigge nella mia famiglia e poco nella sua, e allora...
Ho chiesto consiglio alla mia infallibile nonna, naturalmente, e il risultato è stato che mi ha detto che un metodo per non fare puzza c'è. Ed è quello di friggere in immersione, cioè in 3 dita di olio abbondanti, in modo che la cosa da friggere sia immersa nell'olio e non appena lambita...
Io non è che mi fidassi poi molto...così (come tutti quelli che hanno sala e cucina insieme) ho iniziato a disperarmi e oltre alle costolette, ho comprato una bomboletta di Oust formato famiglia.
Ho eclissato l'attaccapanni, messo un telo sul divano, acceso la cappa al massimo e.......indovinate.
Non c'era il minimo odore di fritto!!!! Quindi il fritto è stato finalmente sdoganato!!! Posso farlo!!!
Insomma, per riepilogare bene la ricetta, che è un misto fra quella che avevo letto su un libro e quello che mi dice mia nonna:
-10 costolette con l'osso
- 2 uova intere meglio se biologiche (questo non so perchè ma dicono tutti così i grandi cuochi)
- due pugni di pan grattato
- 3 cucchiai di farina 0
- olio di oliva (meglio se non extravergine, ma normale)
- un cucchiaio di grana o parmigiano grattugiato abbondante
- sale e pepe q.b.
Io mi ero preparata 4 piatti davanti: uno per la farina, uno con le uova sbattute con la forchetta salate e pepate, uno col pangrattato e uno foderato di carta assorbente.
Intanto che l'olio arrivava alla giusta temperatura sbattete le uova e mettete il formaggio grattugiato insieme al pangrattato.
Tenete presente che io non ho salato la carne, quindi l'unico sale arriva dal condimento dell'uovo e dal pangrattato col parmigiano.
Poi, quando l'olio fa sfrigolare i rebbi della forchetta può iniziare il divertimento: si prende la costoletta, si passa prima nella farina, poi nell'uovo e poi nel pangrattato e poi si tuffa nell'olio bollente! Che goduria.....
La cosa importante è che l'olio sia davvero bollente se no invece di cuocerla, la costoletta si imbeve e basta.
La cottura si vede dalla doratura della panatura.
La cena è stata un successo, visto che mio marito ha mangiato tutto quello che avevo cucinato fino all'ultima briciola.
E tu? Vi chiederete...
Bè.....se c'è una cosa che davvero non mi piace è proprio l'agnello.............
giorno nuovo, ricetta nuova!
Aaahh...finalmente 2 giorni di ferie, ed eccomi subito ai fornelli!
Allora, quello che ho provato a fare per prima ( e tengo a specificare che non mi è venuta, ma so perchè)è la ricetta della FANTASTICA Pasta e Ceci della nonna. Peccato che, come al solito, non ho voluto seguire proprio alla lettera le sue istruzioni, e mi sono incasinata....cmq adesso vi dò la ricetta giusta.
- Mezzo sacchetto di ceci secchi (da sciacquare e tenere in ammollo 24 ore prima)
- 180 gr spaghetti rotti (se possibile a pezzi uguali di circa1,5-2 cm)
- 150-200gr di macinato di maiale non troppo fine
- 2 foglie di alloro
- 2 foglie di salvia
- 1 spicchio di aglio grande
- 1 cucchiaio di concentrato di pomodoro
- sale, pepe q.b.
Allora, mettere i ceci con tutta la loro acqua in pentola a bollire finchè sono teneri, per cui almeno per 2 ore e anche oltre (per questo servirebbe la pentola a pressione per dimezzare i tempi!).
In un bel pentolone capiente, se volete fare come me che ho il metodo dello spiedino, infilzate in uno stuzzicadente le 2 foglie di alloro, salvia e lo spicchio d'aglio e mettetelo a soffriggere nell'olio d'oliva per qualche minuto (è comodo per togliere il tutto dopo che ha soffritto!).
Poi buttate anche il macinato a rosolare sgranandolo bene e quando è cotto buttate anche i ceci(di cui meno della metà frullati!!!), togliete lo stecchino con gli odori, aggiungete il concentrato, sale, pepe e fate bollire il tutto per una mezz'ora circa, compreso il tempo di cottura della pasta.
A dopo, con la ricetta che sto per fare...........
Allora, quello che ho provato a fare per prima ( e tengo a specificare che non mi è venuta, ma so perchè)è la ricetta della FANTASTICA Pasta e Ceci della nonna. Peccato che, come al solito, non ho voluto seguire proprio alla lettera le sue istruzioni, e mi sono incasinata....cmq adesso vi dò la ricetta giusta.
- Mezzo sacchetto di ceci secchi (da sciacquare e tenere in ammollo 24 ore prima)
- 180 gr spaghetti rotti (se possibile a pezzi uguali di circa1,5-2 cm)
- 150-200gr di macinato di maiale non troppo fine
- 2 foglie di alloro
- 2 foglie di salvia
- 1 spicchio di aglio grande
- 1 cucchiaio di concentrato di pomodoro
- sale, pepe q.b.
Allora, mettere i ceci con tutta la loro acqua in pentola a bollire finchè sono teneri, per cui almeno per 2 ore e anche oltre (per questo servirebbe la pentola a pressione per dimezzare i tempi!).
In un bel pentolone capiente, se volete fare come me che ho il metodo dello spiedino, infilzate in uno stuzzicadente le 2 foglie di alloro, salvia e lo spicchio d'aglio e mettetelo a soffriggere nell'olio d'oliva per qualche minuto (è comodo per togliere il tutto dopo che ha soffritto!).
Poi buttate anche il macinato a rosolare sgranandolo bene e quando è cotto buttate anche i ceci(di cui meno della metà frullati!!!), togliete lo stecchino con gli odori, aggiungete il concentrato, sale, pepe e fate bollire il tutto per una mezz'ora circa, compreso il tempo di cottura della pasta.
A dopo, con la ricetta che sto per fare...........
domenica 25 aprile 2010
finalmente domenica
E finalmente, dopo un lunghissssssima settimana di lavoro, arriva la domenica.
E io che mi vorrei sbizzarrire, come al solito, fra le padelle, sono intrappolata fra commissioni e lavori di casa.
A volte mi chiedo: ma la vita si riduce a questo? E pensare che se non dovessi lavorare avrei davanti tutto il tempo per fare esperienze: girare il mondo, provare cibi diversi, nuovi sport (senza esagarare), nuovi hobby creativi e nuovi interessi...
Ma qui mi rendo conto che si aprirebbe una discussione lunghissima e oggi io non voglio perdere tempo.
Per cui, appena finita la mia ricettina (semplice) di oggi, anzi, di adesso a dire il vero, perchè prima di sera vorrei cimentarmi in un altro paio, ecco che la posto alla velocità della luce.
A dire il vero non so come sia venuta perchè ho smarrito la mia ricetta originale e sperimentata da me anni fa, ma spero di averci azzeccato comunque....e poi non è che può davvero venir male.
E' il Ciocorì! Rivisitato oggi perchè davvero non mi andava di metterci dell'insipido riso soffiato, trovo che i corn flakes oggi ci stiano meglio, perchè quel gustino di mais nè dolce nè salato si accoppia meglio con tutto quel dolce...
Allora io ho messo:
-3/4 di una confezione di corn flakes
- 150 gr circa di burro
- 6 Mars
- qualche pezzetto di cioccolato fondente e bianco perchè mi avanzavano lì da Pasqua
- un cucchaino di whisky ( che non si sente granchè, in verità era meglio un cucchiaio) ma è facoltativo, eh?
Facile facile, si mette tutto il cioccolato col burro e il whisky e sciogliere in una pentola capiente mescolando, e quando è tutto sciolto, si versano i corn flakes, si spegne il fuoco e si chiama il proprio marito per amalgamare bene il tutto. Questo perchè il mou dei Mars appena si raffredda è davvero infido.
Poi sarebbe comodo mettere un cucchiaio del composto dentro a dei bei pirottini di carta, ma io non li avevo e quindi ho cercato di livellare il tutto dentro una teglia rivestita di carta da forno.
Trucchetto appena scoperto: meglio usare il cucchiaio di acciaio perchè quello di legno fa attrito, mentre l'acciaio scivola veloce.
Appena si sarà raffeddato e quindi solidificato andrò a tagliarlo col coltello in quadrettini per saggiare il risultato....so che dalla foto sembra una teglia di ragù, in effetti, ma non dispero. Mal che vada mi vado a comprare un gelato alla crema e ce lo sbriciolo sopra!!
Appena posso, se non oggi o domani proverò a farmi il muesli fatto in casa! Devo solo avere il tempo per passare dal negozio del biologico a reperire qualche granaglia............a presto!!
venerdì 23 aprile 2010
un bel respiro....e tirare dritto.
Allora: da dove cominciare oggi?
Cominciamo dal fatto che io non sono una campionessa di comprendonio. E che sicuramente non sono una cima in nessun campo.
Il fatto è che succede questa cosa, che io giudico incidente, e mi viene detto che invece potrebbe essere una cosa continuativa e che per giunta potrebbe pregiudicare tutto il quadro che uno si fa di me.
Ma scherziamo??
E poi non manca chi gira il coltello nella piaga e getta benzina sul fuoco.
Capisco, è un concetto un pò oscuro ed è dura starmi dietro.
Ma il punto è sempre quello, sono poco furba e dò fiducia ciecamente anche (e soprattutto) a chi non se lo merita. E mi ritrovo regolarmente in.......................................................................................
Bene.
Detto questo immagino che a chiunque nella vita sia successo qualcosa di profondamente ingiusto e sbagliato senza che ci potesse fare un bel niente.
E allora?
Io mi ci rodevo (e dico rodEVO) il fegato, ma adesso non più. Perchè ho imparato che nella vita le cose importanti sono altre e su quelle mi devo focalizzare per non perdere le staffe e confermare, anzi, peggiorare quello che gli altri pensano di me in 2 soli minuti.
E dove sta la novità qualcuno pensa?
Non c'è novità!! C'è solo per me, perlomeno.
Perchè è finito il tempo in cui dalla stizza mi facevo venire i crampi allo stomaco (2 giorni fa), nausea (ieri) e mal di testa.
E cosa più importante di tutte: ho smesso di credere che gli altri si comportino come mi comporterei io se fossi nei loro panni.
Contorto? O qualcuno riesce a capirmi?
Per consolarmi adesso mi vado a cimentare con il Syllabub, ahah!
Per chi non lo sapesse è un dolcetto inglese che si fa (almeno in questa versione) con
-4 cucchiai di Amaretto di Saronno
-2 di zucchero a velo
-4 amaretti
- 1 barilotto di panna fresca
- 1 limone
Dunque, in una ciotole si mescola l'Amaretto con il succo di un pò meno di mezzo limone e lo zucchero. Poi, con molta goduria, si versa tutta la panna del barilotto nella stessa ciotola, e con una frusta si monta il tutto. Ma attenzione, non con le fruste elettriche, col nostro braccino, come facevano le nostre nonne. Io lo faccio mentre guardo la tv e giro per la sala con la terrina sotto braccio, anche perchè il risultato deve essere morbido, non fermissimo e sodo, come la consistenza di un gelato cremoso.
In due ciotonine sbriciolare un amaretto sul fondo, versare con erotismo parte della crema e ricoprire con amaretto sbriciolato e scaglie di mandorline tostate.....uhmmmmm.....
Confesso che questa ricetta non è mia, eh?? Io mi cimento solamente!!! L'ho vista in tv proprio 2 ore fa che una delle mie paladine la illustrava.....
......................................................................Grazie Nigella, tu ci sei sempre quando sono giù!
Cominciamo dal fatto che io non sono una campionessa di comprendonio. E che sicuramente non sono una cima in nessun campo.
Il fatto è che succede questa cosa, che io giudico incidente, e mi viene detto che invece potrebbe essere una cosa continuativa e che per giunta potrebbe pregiudicare tutto il quadro che uno si fa di me.
Ma scherziamo??
E poi non manca chi gira il coltello nella piaga e getta benzina sul fuoco.
Capisco, è un concetto un pò oscuro ed è dura starmi dietro.
Ma il punto è sempre quello, sono poco furba e dò fiducia ciecamente anche (e soprattutto) a chi non se lo merita. E mi ritrovo regolarmente in.......................................................................................
Bene.
Detto questo immagino che a chiunque nella vita sia successo qualcosa di profondamente ingiusto e sbagliato senza che ci potesse fare un bel niente.
E allora?
Io mi ci rodevo (e dico rodEVO) il fegato, ma adesso non più. Perchè ho imparato che nella vita le cose importanti sono altre e su quelle mi devo focalizzare per non perdere le staffe e confermare, anzi, peggiorare quello che gli altri pensano di me in 2 soli minuti.
E dove sta la novità qualcuno pensa?
Non c'è novità!! C'è solo per me, perlomeno.
Perchè è finito il tempo in cui dalla stizza mi facevo venire i crampi allo stomaco (2 giorni fa), nausea (ieri) e mal di testa.
E cosa più importante di tutte: ho smesso di credere che gli altri si comportino come mi comporterei io se fossi nei loro panni.
Contorto? O qualcuno riesce a capirmi?
Per consolarmi adesso mi vado a cimentare con il Syllabub, ahah!
Per chi non lo sapesse è un dolcetto inglese che si fa (almeno in questa versione) con
-4 cucchiai di Amaretto di Saronno
-2 di zucchero a velo
-4 amaretti
- 1 barilotto di panna fresca
- 1 limone
Dunque, in una ciotole si mescola l'Amaretto con il succo di un pò meno di mezzo limone e lo zucchero. Poi, con molta goduria, si versa tutta la panna del barilotto nella stessa ciotola, e con una frusta si monta il tutto. Ma attenzione, non con le fruste elettriche, col nostro braccino, come facevano le nostre nonne. Io lo faccio mentre guardo la tv e giro per la sala con la terrina sotto braccio, anche perchè il risultato deve essere morbido, non fermissimo e sodo, come la consistenza di un gelato cremoso.
In due ciotonine sbriciolare un amaretto sul fondo, versare con erotismo parte della crema e ricoprire con amaretto sbriciolato e scaglie di mandorline tostate.....uhmmmmm.....
Confesso che questa ricetta non è mia, eh?? Io mi cimento solamente!!! L'ho vista in tv proprio 2 ore fa che una delle mie paladine la illustrava.....
......................................................................Grazie Nigella, tu ci sei sempre quando sono giù!
mercoledì 21 aprile 2010
i buoni propositi sono i primi a morire
Tutti i giorni torno a casa all'ora di pranzo allupata. Mi rilasso, mi metto a far faccende mentre bolle l'acqua per la pasta, rassetto, stiro. Quando è il momento di buttare la pasta, il mio stomaco interviene sul mio polso e fa sì che "qualche" maccherone di troppo scivoli immancabilmente in pentola.
Poi la mia verdura, bella, abbondante e scondita, per fare la brava ed arriva il momento del caffè.
Che è quasi sempre quella mezz'ora prima di tornare al lavoro, e che vuoi, che torno in quel luogo di tortura senza un contentino? E giù goccio di latte (intero, of course) e biscottino nel caffè...ma anche 2 biscottini...ma anche 3, dai, tanto sto in piedi tutto il giorno, e che cavolo! Che anche poi fossero quattro non me ne farei mai una colpa.
E poi vi siete mai accorti che se inzuppate il biscotto singolarmente, è sicuro che vi ricaschi dentro schizzandovi?? Quindi, dai, per la salvaguardia della mia maglietta bisogna prenderli a due a due. Ma poi due a due contano come uno, no? ma sì, sono biscotti secchi, ci sono in tutte le diete!
Mi avvio per tornare al lavoro.
Macchina. Strada. Tanta strada. La riga bianca che scorre veloce sotto le mie ruote mi fa venire un sonno...gli occhi si chiudono un pochino, la panza tira sotto la cintura e al solo pensiero di rimettermi in piedi per quattro ore comincio a sudare.
E tutte le volte che guido in quello stato mi ripeto: "BASTA, DA DOMANI UNA BELLA INSALATONA E BASTA A PRANZO!"
Poi la mia verdura, bella, abbondante e scondita, per fare la brava ed arriva il momento del caffè.
Che è quasi sempre quella mezz'ora prima di tornare al lavoro, e che vuoi, che torno in quel luogo di tortura senza un contentino? E giù goccio di latte (intero, of course) e biscottino nel caffè...ma anche 2 biscottini...ma anche 3, dai, tanto sto in piedi tutto il giorno, e che cavolo! Che anche poi fossero quattro non me ne farei mai una colpa.
E poi vi siete mai accorti che se inzuppate il biscotto singolarmente, è sicuro che vi ricaschi dentro schizzandovi?? Quindi, dai, per la salvaguardia della mia maglietta bisogna prenderli a due a due. Ma poi due a due contano come uno, no? ma sì, sono biscotti secchi, ci sono in tutte le diete!
Mi avvio per tornare al lavoro.
Macchina. Strada. Tanta strada. La riga bianca che scorre veloce sotto le mie ruote mi fa venire un sonno...gli occhi si chiudono un pochino, la panza tira sotto la cintura e al solo pensiero di rimettermi in piedi per quattro ore comincio a sudare.
E tutte le volte che guido in quello stato mi ripeto: "BASTA, DA DOMANI UNA BELLA INSALATONA E BASTA A PRANZO!"
martedì 20 aprile 2010
che gioia cucinare...
E finalmente eccomi a casa...stanca morta dopo il lavoro. Ma il mio metodo per rilassarmi è cucinare. E ancora cucinare, cucinare,e cucinare. A volte penso che mi piacerebbe avere una famiglia di almeno 5 persone per riuscire a dare sfogo a tutta la mia smania di pentole, padelle, olii, pinze, cucchiai, glassature, bolliture, ecc,ecc...
Adoro vedere in tv nei programmi di cucina ogni tipo di bizzarro aggeggio per la cucina (chiaramente per comperarlo e immancabilmente scoprire che in Italia non c'è) :strane pinze, macina pepe a manovella, saliera magnetica che si attacca al frigo, schiacciapatate a serpentina....dio, che brivido!
Cmq stasera niente di che, visto che ho 2 ore e poco in casa. Mi accontento di fare una bella coscia di tacchino arrosto con contorno di verdure e, per finire, delle fragole con crema al mascarpone.
La cosa che mi dispiace è che non ho avuto il tempo di marinare quel bel cosciotto per bene, con limone, olio, rosmarino,aglio e un goccio di porto. Invece ho aggiunto tutto tranne il porto e un cucchiaio di sciroppo d'acero, ho massaggiato bene, poi subito in forno a 200° per un'oretta.
E per il contorno di verdure ho spezzettato tutti gli avanzi del frigo e li ho messi in padella a rosolare(prima le patate!) con olio, sale pepe e maggiorana.
Ma la vera goduria è stato fare avanzare magistralmente un pò di panna montata per sbafarsela col cucchiaione spaparanzata nel divano al termine di tutto!!!!!
Iscriviti a:
Post (Atom)